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Origine e significato storico del termine paganesimo

  • Immagine del redattore: Melismiria
    Melismiria
  • 8 mag 2019
  • Tempo di lettura: 12 min

Il termine “paganesimo” è introdotto nella lingua italiana a partire dalla metà del XIV secolo e deriva dal termine “pagano” introdotto a partire dalla seconda metà del XII secolo. Il termine “pagano” deriva a sua volta dal latino pagānudove indica il “civile”, il “campagnolo”, contrapposto al “militare”. Pagānus deriva a sua volta dal termine latino pāgus (villaggio). Il termine “paganus” iniziò ad essere adottato dai cristiani dell’ Impero Romano per riferirsi a tutti i non cristiani, in particolare a coloro che continuavano a rimanere fedeli alle loro tradizioni religiose politeiste, a partire dal IV secolo.Nel lessico cristiano questi termini entrano…

 intorno al 370 quando il cristianesimo è divenuto religione ufficiale e quindi culto dell'Impero romano. Vi furono le persecuzioni dei pagani romani, furono quelle azioni di intolleranza, discriminazione, oppressione e violenza religiosa che portarono alla progressiva sostituzione del cristianesimo alle religioni politeiste, sia indigene che straniere, nei territori dell'Impero (cfr.Ellenizzazione), avvenute soprattutto durante gli anni che segnarono la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel corso del IV secolo. Eppure il cristianesimo si era presentato, finché era rimasto un fenomeno minoritario, come una religione di tolleranza, chiusa nella sua individualità ma aperta all'accettazione che altri potessero avere una fede diversa. Così infatti proclama nel 197 Tertulliano, da poco convertito: ”Uno onori Dio, un altro Giove; uno tenda le mani supplici verso il cielo, altri verso l'ara della Fede; uno, se crede, conti, pregando, le nuvole, un altro le travi del sof itto; uno al proprio Dio voti l'anima propria, altri quella di un caprone. Badate, infatti, che non concorra anche questo al delitto di irreligiosità: togliere la libertà di religione e interdire la libertà di scelta della divinità, così che non mi sia permesso onorare chi voglio, ma sia costretto a onorare chi non voglio. Nessuno vorrà essere onorato da chi non vuole farlo, nemmeno un uomo.. Neopaganesimo, neo-paganesimo o nuovo paganesimo a volte anche Paganesimo moderno è un termine ombrello che raggruppa un insieme di religioni, tradizioni e movimenti spirituali eterogenei, i quali si ispirano alle religioni pagane dell'eta’ antica in Europa e nel Medio Oriente e alcuni studiosi fanno rientrare questo gruppo di religioni nel novero dei nuovi movimenti religiosi Esistono vari approcci nell'utilizzo del termine neopaganesimo. Un primo esempio si ottiene dalla definizione data in Merriam-Webster’s Encyclopedia of World Religions: «Neo-Paganesimo: ognuno dei movimenti spirituali che cercano di far rivivere le antiche religioni politeistiche dell'Europa e Medio Oriente. Il Neo-Paganesimo differisce dalla magia rituale e dalla stregoneria moderna nel cercare di far rivivere autentici pantheon e rituali delle antiche culture, sebbene utilizzando spesso deliberatamente vie eclettiche e ricostruzionistiche, con una attitudine particolarmente celebrativa e contemplativa» Questa definizione stride però totalmente con quella fornita a esempio nel sito web adherents.com che si occupa di catalogare e comparare le religioni; citiamo la definizione che ne viene data: «Neopaganesimo è un termine ombrello che raggruppa il moderno revival di antiche tradizioni etniche e magiche. Esse sono solitamente politeistiche sebbene molti neopagani considerino le loro pratiche panteistiche, mentre molti altri concetti di divino possono essere ritrovati. Una suddivisione all'interno del neopaganesimo può essere fatta includendo: Wicca, Druidismo, Asatru, Magia cerimoniale e popolare, neo-religioni dei nativi americani, altre. Solo recentemente il Neopaganesimo è diventato un movimento con una visibilità e dimensione significativa. Statistiche sicure su scala globale non sono presenti, ma esso è sicuramente tra i movimenti in più rapida crescita. Stime riguardanti la sua dimensione variano da meno centomila a più di quattro milioni. Ricerche indipendenti e stime governative non sono indicative rispetto alle più alte stime fornite dalle organizzazioni neopagane e wiccan, e vi sono molte ragioni per questo. Ci sono due motivazioni principali per cui si potrebbe obbiettare che il Neopaganesimo non andrebbe catalogato tra le maggiori religioni mondiali:

1) potrebbe essere detto che il Neopaganesimo non è una religione singola, ma un termine ombrello per molte diverse religioni. Però ad un esame più attento del movimento, si trova che pur traendo spunto da così tante fonti diverse, come la stregoneria europea, la mitologia nordica, il druidismo o le antiche religioni egizie, greche e nativo-americane, il Neopaganesimo nel suo insieme ha un rimarchevole, coesivo ed identificabile gruppo di valori ed una cultura comune, generalmente condivisi in una maniera ad esempio molto più stringente che quelli all'interno di religioni prese nel loro insieme, come Cristianesimo, Islam o Giudaismo. 2) Potrebbe anche essere affermato che il Neopaganesimo andrebbe classificato all'interno delle religioni indigeno-primitive. Però, pur avendo radici in religioni etniche o primitive, il Neopaganesimo è qualcosa di distinto, che può chiaramente far risalire la maggior parte della sua identità ai principi Gardneriani introdotti negli anni ‘30. Il Neopaganesimo si distingue dalle religioni etnico-primitive delle antiche società pre-industriali, esattamente come il Bhuddismo ha le sue radici nell'Induismo ma si distingue da esso. Perciò il Neopaganesimo viene incluso in questa lista poiché i più recenti lavori sociologici in questo campo lo indicano come una religione distinta e dalla crescita significativa»

Questa differenza e contraddizione tra le due definizioni, viene ulteriormente accentuata dal fatto che molti dei movimenti che rientrano soprattutto nella prima definizione, rifiutano il prefisso “neo” (nuovo) preferendo definirsi semplicemente come “pagani”(perciò vengono a volte definiti dai neopagani anche come “veteropagani”, “ricostruzionisti"o con altri termini, mentre coloro che rientrano nella seconda definizione, al contrario lo rivendicano in quanto, pur ispirandosi alle religione dell'antica paganità, sono consapevoli del loro approccio completamente nuovo e differente, rispetto alle religioni degli antichi e l'impossibilità di riviverle, dato il profondo cambiamento sociale e culturale avvenuto nei secoli. Quest'ultimo gruppo, come evidenziato nella seconda citazione, costituisce inoltre la maggioranza di coloro che solitamente vengono fatti rientrare nel novero dei movimenti neopagani e hanno raggiunto una consistenza numerica tale a livello mondiale da cominciare a rientrare nelle statistiche ufficiali delle principali religioni. Il movimento neopagano si è sviluppato principalmente in Occidente nel corso della seconda metà del XX secolo, soprattutto negli ultimi decenni; esso dunque spazia da espressioni che rivendicano l'eredità e la continuità nella tradizione con le religioni dell'età antica (a questo si rifanno soprattutto i movimenti di ispirazione etnica, come la via ellenica, la via romana, la via norrena, slava, ecc.) sebbene spesso si riconoscano come inevitabili contaminazioni e adattamenti ai tempi moderni (ricostruzionismo pagano, diviso nei due opposti approcci mondialista e geneticista), a sistemi di credenze totalmente nuovi, sincretici e universalistici(a questa seconda tipologia si rifanno soprattutto la Wicca e il Druidismo, che in molti paesi costituiscono assieme anche i 2/3 dei neopagani e costituiscono il cosiddetto ecletismo pagano). Sebbene teologia, cosmologia e antropologia possano variare profondamente tra le varie forme di neopaganesimo, esiste una tacita condivisione di un approccio naturalistico, umanistico e relativistico all'esistenza.

Origine del termine neopaganesimo

Il termine neopaganesimo (nuovo paganesimo) è un neologismo basato sulla parola paganesimo, attestato dal 1968 con la pubblicazione dei primi numeri di Green Egg, rivista neopagana gestita dalla Chiesa di Tutti i Mondi. Il termine si è poi affermato ed è usato dalla maggior parte delle comunità neopagane come espressione identitaria, in modo analogo all'uso dei termini cristianesimo, ebraismo o taoismo.

Differenziazioni nella nomenclatura Tuttavia, molti degli aderenti alle religioni appartenenti al ricostruzionismo etnico pagano preferiscono generalmente l'omissione del prefisso neo-,dal momento che essi rivendicano l'adesione alla ritualistica tramandata nei testi conosciuti dell'età antica: la loro, quindi, sarebbe una riproposizione degli antichi riti e non una loro rielaborazione moderna. Per questo gruppo di movimenti del paganesimo moderno che rifiutano il prefisso neo- sono state perciò proposte altre definizioni come ad esempio Paganesimo tradizionalista o etnico Veteropaganesimo o Retropaganesimo (sebbene quest'ultimo appellativo venga spesso considerato un dispregiativo); in genere molti dei gruppi coinvolti però preferiscono la definizione di Ricostruzionismo pagano (ma anche i Neopagani attuano una forma di ricostruzionismo, anche se l'approccio a questa ricostruzione è completamente differente e più aperto a contaminazioni e influenze esterne: per questo motivo si usa chiamare Revivalismo la ricostruzione Neopagana aperta a influenze di altre culture od epoche e Ricostruzionismo la ricostruzione più dettagliata e fedele, per quanto possibile. Al contrario, oltre a neopaganesimo, l'aderenza alle correnti più aperte a influenze di altre culture od epoche viene chiamata anche Ecletticismo Pagano e Revivalismo Pagano.

Storia e radici ideali Molti neopagani individuano idealmente le radici dei rispettivi movimenti religiosi nell'Umanesimo e nel Rinascimento, in particolare nel loro recupero, studio e imitazione della classicità greco-romana, che furono tra i principali fattori dell'affermazione di un umanista centralità dell'uomo, contrapposta all'antropologia cristiano-medioevale, centrata sul rapporto dell'uomo con Dio e con la comunità. Altre radici ideali sono individuate nell'Illuminismo, che si caratterizzò anche per la critica alle religioni abramitiche e per il tentativo di recuperare una presunta ancestrale religione naturale, accomunante tutti gli uomini in quanto tali, secondo un ideale tipicamente cosmopolita.

Origine e sviluppi storici Il neopaganesimo ha storicamente origine nel XIX secolo con l'emergere del Romanticismo nell'Europa settentrionale, che portò alla diffusione di movimenti quali la risorgenza vichinga nelle Isole Britanniche e in Scandinavia, e il movimento völkischin Germania. La ripresa della religione germanica derivò da un accresciuto interesse, tipico del romanticismo e dei nazionalismi ottocenteschi, per l'identità nazionale, attraverso lo studio delle origini del proprio popolo e il recupero, anche artificioso, dei suoi tratti culturali originari, mediante il folklore(in particolare simboli e usi), l'ecologia e l'occultismo. Fu questo clima che vide il formarsi delle radici dell'etenismo e del celtismo nell'europa nordoccidentale. L'Inghilterra rappresentò uno dei più forti epicentri della rinascita pagana, con la comparsa dei primi gruppi druidisti, ma anche di associazioni a carattere occultistico, quali dell’Ordine Ermetico dell'Alba Dorata e l’Ordo Templi Orientis, che tentavano di mescolare nella propria dottrina elementi estrapolati dalla religione egizia, dalla Cabala Ebraica e da altre tradizioni esotiche. Una notevole svolta caratterizzò gli anni cinquanta, quando l'inglese Gerald Gardner affermò di essere stato iniziato nella New Forest Coven, a una religione segreta, basata sulla stregoneria medievale, una coven guidata da una donna che Gardner chiamò con lo pseudonimo di Old Dorothy. Gardner iniziò a rendere pubblica questa religione neopagana, che prese poi il nome di wicca, nel 1954 con la pubblicazione di Witchcraft Today, seguito nel 1959 da The Meaning of Witchcraft: differenziatasi in diverse tradizioni, resta la più diffusa tra le religioni neopagane.

Gardner trascorse gran parte della sua vita nel Sud-est asiatico, dove si era trasferito e questa permanenza spiegherebbe la forte influenza delle religioni orientalirintracciabile nella wicca. Gli anni sessanta e settanta del XX secolo videro la risorgenza del celtismo e la sistematizzazione dell'etenismo con la nascita dell’Asatru negli Stati Uniti e in Islanda. Dal 1980 si è registrata una crescita dell'approccio ricostruzionista, sia nei già presenti movimenti eteni e celtisti sia con la nascita dell'ellenismo, del Kemetismo e del movimento neopagano esteuropeo, oltre che di religiosità minori quali la Via Romana agli Dei e l'olimpianesimo. Le influenze della New Age che, in un certo senso prodotta anche dal neopaganesimo, lo ha poi influenzato, sono largamente prevalse in movimenti particolarmente eclettici quali il giudeopaganesimo, il sincretismo cristiano-pagano, l'indopaganesimo e il gaianesimo. Gli anni 90 hanno visto il sorgere del Fyrnsidù(dall'unione dei lemmi in inglese antico fyrn, "vecchio” o “antico”, e sidu o seodu, “tradizione”) in Scandinavia. Nello sviluppo del neopaganesimo occidentale ebbe dunque una notevole influenza l'incontro con l'Oriente. A tal proposito scrisse l'alta sacerdotessa wiccan Vivianne Crowley in un suo saggio. «La società europea incontrò una nuova sfida quando la colonizzazione portò gli europei, soprattutto britannici, in Oriente. In India gli europei scoprirono la ricca cultura dell'Induismo, come anche la profondità filosofica e la comprensione della psiche che erano stati sviluppati ed erano fioriti nei reami indiani, attraverso gli insegnamenti dello yoga e del tantra. L'incontro tra Oriente e Occidente fece esportare in India le istituzioni e la cultura europee, ma non fu uno scambio unidirezionale. Molti europei furono influenzati dal pensiero hindù e buddista e adattarono idee orientali alla cultura occidentale attraverso la teosofia e altri sistemi esoterici. La seconda metà del secolo XIX vide la fondazione da parte di Helena Petrovna Blavatsky di una influente organizzazione di insegnamento, chiamata società teosofica. La teosofia combinò idee buddiste ed hinduiste con quelle del paganesimo classico, principalmente il neoplatonismo, creando un'eclettica sintesi spirituale, che incluse le nozioni della reincarnazione e del karma. Il paganesimo europeo di oggi ha molte similitudini con l'hinduismo, la maggiore religione pagana dell'Oriente. Questo è in parte dovuto all'influenza che l'hinduismo ebbe nello sviluppo del pensiero occidentale moderno; ma in parte ciò è dovuto anche alle similitudini sotto traccia che sono preesistite indipendentemente in questi due filoni della cultura indoeuropea. Infatti, sebbene l'hinduismo sia una religione orientale, i suoi creatori provenivano dallo stesso gruppo di popoli dal linguaggio indoeuropeo, dai quali provenivano anche gli antichi greci, latini, celti e germani. Non per nulla i pantheon e i miti di tutti questi popoli contengono temi e storie assai simili e facilmente sovrapponibili con quelle hinduiste. Vi sono però delle grandi differenze rispetto al pensiero occidentale. La mente occidentale è maggiormente estroversa rispetto a quella orientale. Di fronte alle estreme difficoltà di vita materiale che si trovano in India, ha avuto perfettamente senso lo sviluppo di un modo di pensare introverso, che ricerca la negazione del mondo della materia come māyā, illusione, per rivolgersi al mondo interiore così da entrare in una realtà spirituale. Anche il paganesimo occidentale ricerca la realtà spirituale, ma non intende abbandonare il mondo della natura, ma piuttosto di spiritualizzarlo, rendendo manifesto il divino nella materia, anziché abbandonare l'esistenza materiale.»

L'influenza del neopaganesimo sulla cultura e sulle società postmoderne ha comportato la nascita di sistemi di pensiero, come l'ecopaganesimo, che si traducono anche in attivismo. Come religioni della Terra, quelle neopagane riconoscono la sacralità della natura che, in quanto madre di tutte le cose, va rispettata, salvaguardata e vissuta in modo equilibrato. I neopagani sono quindi particolarmente attivi nella promozione delle cause ambientaliste e nella ricerca inecologia, quali la protezione della foresta vergine, l'agricoltura biologica, lapermacoltura, la salvaguardia dei diritti degli animali. Tuttavia, alcune tradizioni neopagane ricostruzioniste possono ammettere la pratica del sacrificio animale, mutuata dai testi antichi.

Altri prodotti della cultura neopagana sono il tecnopaganesimo, il mondialismo e il geneticismo. Il tecnopaganesimo, in controtendenza rispetto al teodismo e all'etenismo, che tendono a fuggire la modernità, vista come una degenerazione del rapporto con la natura, considera le conquiste scientifiche e tecnologichecome una manifestazione dell'eterna creazione generata dal dispiegarsi della Divinità e quindi come una parte del tutto e un frutto della Terra, sulla quale dimora l'umanità. Il mondialismo e il geneticismo sono due approcci opposti tipici del neopaganesimo ricostruzionista, perché la wicca e le altre tradizioni eclettiche hanno carattere unicamente universalista. L'approccio mondialista mantiene un orientamento universalistico simile a quello dei neopaganesimi eclettici ed è di gran lunga la corrente ricostruzionista prominente, dominante nell'ellenismo, nel celtismo, nel kemetismo e praticamente nella metà delle tradizioni etene. La visione opposta è quella geneticista, che conserva una base etnica o culturalmente circoscritto. Questo approccio è dominante nel neopaganesimo esteuropeo, mentre nell'etenismo ha una diffusione equivalente al mondialismo.

Il neopaganesimo, in generale, si propone di riportare alla luce quelle religioni e credenze dell'età antica, o comunque precristiane, che ponevano l'essere umano non al disopra ma all'interno della natura. La stessa wicca, eclettica per origine e natura, si definisce come una sopravvivenza moderna di un'ipotetica “antica religione” (termine coniato da Margaret Murrayper riferirsi alla stessa wicca, ormai di uso raro), incentrata sul culto della Dea Madre, diffusa in Europa durante il Neolitico e tramandata in forma misterica lungo i millenni. Questa tesi fu rilanciata dagli studi accademici degli anni cinquanta del XX secolo, quali quelli di Marija Gimbutas e di Robert Graves, il culto della Dea Madre si riallaccerebbe alla stregoneria medievale, vista come una religiosità basata sugli stessi concetti della moderna wicca, e da cui quest'ultima avrebbe attinto per effetto dell'iniziazione di Gerald Gardner nella New Forest Coven. L'ipotesi di un'ancestrale religione della Dea Madre e della sua sopravvivenza è tuttavia contestata dalla maggior parte degli studiosi contemporanei, tra cui Ronald Hutton. Caratteristica comune delle religioni neopagane è la rilevanza minima, se non nulla, attribuita alla mitologia, come accadeva anche per gran parte dei pagani dell'antichità classica come ancora oggi noi si chiama religioni secolari. I pochi gruppi che ne apprezzano l'importanza ne sottolineano il valore puramente allergorico ed etico. Le religioni neopagane tendono a svalutare il mito anche per evitare l'irrigidimento dottrinale e la formazione di dogmi.Il neopaganesimo poggia infatti su un universalismo e un'apertura al relativismo, che conduce a un rigetto delle strutture più formali, come i testi sacri. Controtendenze sono riscontrabili tra i ricostruzionisti e, in particolare, nel Wotanismo, che spesso fanno di ideologie selettive e geneticistiche le chiavi di volta del proprio approccio alla spiritualità del fondamentalismo religioso. Nell'eclettismo neopagano ha grande spazio la New Age, movimento sincretico gemmato anche dal neopaganesimo, che ha poi contribuito a formare, in particolare in quelle frange fortemente impregnate dalla cultura nordamericana. In questo contesto è maturato l'ingresso nel movimento neopagano di elementi della religione nativa americana e dello spiritualismo, favoriti dalla quasi totale assenza di ortodossie e di ortoprassi.

Differenze e affinità tra Ecletticismo (o Revivalismo) Pagano e Tradizionalismo (o Ricostruzionismo) Pagano Da quanto riportato sopra nelle citazioni introduttive e nel paragrafo dedicato alla nomenclatura, appare evidente che all'interno del moderno paganesimo esistano almeno due grandi correnti di pensiero: coloro che accettano appieno l'idea di un nuovo paganesimo, pur ispirato all'antico ed hanno una visione perlopiù universalistica, perciò accettano appieno di definirsi come “Neo” Pagani e quelli che invece vogliono fare rivivere il più possibile il paganesimo antico (pur con le inevitabili differenze spazio-temporali) improntandosi ad un ricostruzionismo in gran parte etnico, e rifiutano anzi spesso il prefisso Neo- di neopaganesimo, perciò per comodità di sintesi spesso preferiscono autodefinirsi semplicemente come ricostruzionisti (anche se entrambe sono forme di ricostruzione, sebbene i pagani eclettici utilizzino il termine “revivalismo” per differenziare la loro ricostruzione aperta a influenze di altre culture od epoche da una ricostruzione più fedele a cui si ispirano i pagani etnici, mentre all'interno della comunità Neopagana/Eclettica pagana, vengono invece chiamati “tradizionalisti” o “veteropagani”. Citando dei siti dedicati all'argomento si possono analizzare in modo più approfondito le differenze e le affinità presenti tra queste due grandi correnti di pensiero, così che si possano evidenziare anche altri aspetti rilevanti: • I cosiddetti revivalisti pagani si focalizzano maggiormente sulla ritualistica, sulla comunione con il divino (Teurgia), sulla magia intesa come pratica religiosa; al contrario i ricostruzionisti tendono a focalizzarsi maggiormente sul culto degli antenati, della stirpe, del genius loci, delle divinità etniche o della terra d'origine. • I revivalisti pagani pongono una forte enfasi sull'esperienza individuale e la crescita personale, tenendo in grande considerazione la gnosi di ciascuno; verso il passato hanno un senso di rispetto, ispirazione e accettazione di ciò che è stato, prendendone esempio per costruire qualcosa di nuovo nel futuro. I ricostruzionisti accentuano maggiormente lo spirito di gruppo, la comunità, l’etnos, la ricreazione di uno spazio antico, la reintroduzione di valori morali antichi, con l'aspirazione di riportare al presente qualcosa che l'umanità ha perduto. Accettano la gnosi personale solo fintantoché essa risulti allineata a quella della comunità di appartenenza. • Entrambi però traggono ispirazione dalle religioni, miti e filosofie precedenti all'avvento/imposizione del cristianesimo. Entrambi in genere praticano e credono in una religione panteista/politeista focalizzata più sulla vita sulla Terra che sull'aldilà. Entrambi sono in qualche modo reverenti nei confronti della natura (o il suo spirito) e le principali festività sono perlopiù basate sugli eventi legati ai cicli stagionali della natura. • Entrambi accettano l'idea che ciascun sentiero religioso possa essere valido, non hanno la pretesa di possedere la Verità religiosa (tipico invece delle principali religioni monoteiste), inoltre non sono particolarmente interessati al proselitismo e al convertire gli altri. Infine hanno in comune l'interessa ad ottenere accettazione e rispetto in società perlopiù post-cristianizzate, dove spesso vengono trattati con atteggiamenti dominati dalla superstizione e discriminazione.

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