Come ricaricarsi nel verde
- Melismiria
- 8 mag 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Fin da sempre il nostro mondo ha affascinato grandi e bambini, il verde di un bel prato,la corteccia ruvida e resistente di una quercia, il legno bianco di una betulla,un fiorellino che spunta dall'asfalto. La natura che ci circonda affascina tutti,ci pone davanti alla realtà e ci interroga costantemente. La nostra terra è forte,un pianeta meraviglioso, dotato di un'energia strabiliante, un potere cosmico dove l'uomo è solo un piccolo granellino di sabbia. La natura ci offre tutto, ci offre una casa sicura (ci ha accolti in essa), ci offre ristoro (ci nutre fin da sempre), ci permette di bere dalle sue fonti, poiché l'acqua per noi e’ vita. Ci offre spettacoli incantevoli, tramonti,albe,tempeste, ci mostra la sua forza e la sua benevolenza, non oso immaginare se ci trattasse come noi trattiamo lei, cosa sarebbe capace di fare, ci sarebbe solo distruzione e una sconfitta palese per l'essere umano.
Voglio soffermarmi e dedicare questo post ..
ai boschi, ai meravigliosi alberi che tante persone non riescono ad apprezzare come dovrebbero,non ascoltano la loro energia,non ascoltano le loro “parole” e non sanno che sono una fonte di ricarica energetica inesauribile. Noi Streghe e consentitemi la S maiuscola, amiamo i boschi e rispettiamo l'albero in se, quando ci sentiamo stanche,tristi,giudicate,depresse nella società che spesso non esalta la vita che vorremmo,ci rifugiamo nel primo parco, boschetto, giardinetto, riserva naturale per le più fortunate e siamo ben consce del fatto che un albero,proprio come le radici che assorbono i nutrienti vitali, lui assorbe la nostra tristezza, trasformandola in leggerezza per l'anima. Ci sono tante tecniche per “abbracciare” un albero, io ad esempio quando posso,anche solo con un piede,lo poggio alla base di esso, comprimo la pianta del mio piede sul terreno,quasi nell'immediato si percepisce un tepore (fateci caso quando farete questo esperimento meglio a piede nudo), poggio la mano destra sulla corteccia dell'albero e una mano sinistra sul mio petto, sussurro sempre con brevi parole, il peso che porto nel cuore,eseguo sempre tre respiri profondi e alla fine ringrazio. E’ molto importante fermarsi,prendere consapevolezza del problema attuale,sedersi alla base dell'albero, come se volessimo fare un sonnellino per farvi capire,dedicate qualche minuto a voi stessi e sentirete pian piano, che l'albero assorbe la negatività, dedicategli una frase detta con il cuore,un pensiero felice, promettete di tornare a lasciargli un dono (che sia biodegradabile mi raccomando) ad esempio dei petali di rosa o del succo di mele.
Ricordate sempre miei cari lettori che l'albero è vita, ha una forma di comunicazione differente dalla nostra, è ovvio, ma il silenzio che lo circonda a volte, è più forte di mille parole e di mille urla. In onore della natura e dell'elemento Terra,al quale sono assolutamente legata dalla nascita, voglio condividere con voi, il mio ringraziamento a fine ricarica energetica, consiste in un rituale/incantesimo personale scritto da me e consacrato :
“ Sono qui,sono io,mi conosci…sono davanti ai tuoi occhi,
Terra che mi sostieni,albero che mi ascolti
Verde che assorbe i pensieri più nascosti,
Ricarica la mia anima,donami la felicita’,assorbi da me tutta la negatività ”
Recitate tale incantesimo con due mani poggiate sull'albero,ringraziate nuovamente e andate via.Non e’ una pazzia,non e’ una perdita di tempo,non sono pazza o una povera illusa,ho solo proibito al l'uomo di togliermi la magia nel cuore. Vi lascio con una poesia meravigliosa di Alda Merini grandissima scrittrice italiana da una sensibilità e nobiltà’ d'animo invidiabile,fu definita pazza,bizzarra per abbracciare un albero,io penso semplicemente che era solo saggia e rispettosa della natura.
Tu non sai:
ci sono betulle che di notte
levano le loro radici
e tu non crederesti
mai che di notte gli alberi
camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero
c’è un violino d’amore.
Pensa che un albero
canta e ride.
Pensa che un albero
sta in un crepaccio
e poi diventa vita.
Te l’ho già detto:
i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare
tra gli alberi
come usignoli
pronti a morire.
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